PILOTA DI APR – DRONE – NON PER TUTTI
Il fenomeno drone non sembra arrestarsi, anzi. Crescono e si differenziano gli usi che ne vengono fatti: dai rilievi per la pubblica sicurezza, protezione civile a quelli topografici, dalle riprese aeree per video aziendali a quelle per i matrimoni, dai servizi fotografici ai render 3D, i droni sono sempre più impiegati.
Si tratta di un mondo affascinante che, però, comporta anche delle responsabilità. Infatti, molti dimenticano che i droni sono dei veri e proprio aeromobili -velivoli che occupano lo spazio aereo e che devono rispettare delle regole ben precise.
Ma cosa prevede il regolamento? Chi può pilotare un drone? In quali zone si può far volare? Lo domandiamo a Daniele Apolloni noto amministratore condominiale della Provincia di Vicenza che avendo sostenuto di recente l’esame all’aeroporto di Padova, da oggi è in possesso dell’attestato di pilota di SAPR – iscritto all’Enac -Ente Nazionale per l’Aviazione Civile – erogando un servizio in più ai suoi condomini.
Quando un anno fa ho deciso di investire su questo oggetto volante dal fascino misterioso, ho dovuto dovuto fare i conti con corsi, assicurazioni, leggi, sanzioni e rischi. Tra burocrazia, zone vietate, documenti da compilare, ogni volta è sempre una scoperta.
Ho pensato di riassumere in questo articolo, tratto del Regolamento ENAC “mezzi aerei a pilotaggio remoto” edizione 2 del 16.07.15 e dall’emendamento 3 del 24.03.17 in attuazione dell’art. 743 del Codice della Navigazione, alcuni aspetti fondamentali e, perché no, aiutare semplici appassionati a scoprire qualcosa in più o a risolvere un semplice dubbio in merito alle riprese aeree.
Tutti possono guidare (per hobby) un drone non professionale, che rientra nel novero degli aeromodelli; questi ultimi possono volare solo nei “campi volo”, zone di volo circoscritte e ben delimitate. Solo i piloti professionisti, invece, possono guidare droni professionali, che sono a tutti gli effetti aeromobili.
Questi ultimi sono definiti SAPR, acronimo di Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto, e sono dotati di una “stazione di controllo”.
Cosa fare per guidare un drone ? In sintesi, il primo step da fare la visita medica aeronautica e presentare all’ENAC il certificato rilasciato da un dottore autorizzato dall’Ente. Sai che se non superi la visita, non puoi assolutamente far volare il tuo aeromobile. La visita, infatti, è il presupposto fondamentale per conseguire l’attestato di pilota e le diverse licenze.
Per far volare un drone, con un peso dai 0,3 kg ai 25 kg, poi, bisogna seguire un corso e ottenere un attestato da uno dei centri di addestramento autorizzati dall’Enac. Il corso prevede 16 ore di lezione in aula, 30 missioni sul campo e due esami -uno teorico e uno pratico. L’attestato, però, vale solo cinque anni, dopodiché devi tornare a scuola, seguire un corso di aggiornamento sulla normativa aeronautica e superare un nuovo esame.
Prima di volare, ricordati di assicurare il tuo drone, l’assicurazione è obbligatoria solo per i SAPR. Ma, per buonsenso, anche chi fa volare un drone per hobby, dovrebbe essere assicurato perché, come si suol dire, meglio prevenire che curare.
Se usi un drone a livello professionale, devi anche registrarlo, tutti i droni che volano sul territorio italiano, infatti, devono essere iscritti al registro degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto e devono avere una vera e propria targa, che deve essere riportata non solo sul drone, ma anche sulla stazione di terra.
Per far volare un drone devi anche registrarti sul sito dell’ENAV – Ente Nazionale Assistenza di Volo e scaricare le varie mappe aeronautiche per verificare che la zona in cui devi volare non sia proibita.
Le cose che non puoi proprio fare quando piloti un drone, partendo dalla più ovvia: non puoi volare nelle zone vietate dalle carte aeronautiche.
Devi essere sempre fuori dalle ATZ (Aerodrome Traffic Zone), ovvero le zone di traffico aeroportuale e avere una distanza minima di 5.000 metri dagli aeroporti. Per esempio a Thiene che c’è l’aeroporto, non puoi utilizzare il drone se non dietro autorizzazione e rilascio del NOTAM (Notice to Airmen) rilasciato dall’ENAV.
Non puoi sorvolare sugli assembramenti di persone, manifestazioni, aree congestionate, cortei, ospedali, caserme, carceri ecc. ricorda sempre che l’altezza massima dal punto di decollo è di 150 metri, mentre il raggio di azione rispetto alla posizione del pilota è di 500 metri.
Durante il volo, l’operatore deve obbligatoriamente indossare un giubbetto catarifrangente con la scritta “Pilota di APR” ben evidente per essere sempre riconoscibile.
Cosa succede se non si rispettano le regole stabilite da regolamento ENAC? Non solo incorri in sanzioni amministrative, ma ci sono anche anche risvolti penali per il mancato rispetto del Codice della Navigazione.
Cosa dire, poi, della totale mancanza di copertura assicurativa per l’operatore? L’assenza può comportare una sanzione amministrativa da € 50.000,00 a
€ 100.000,00.
Far volare un drone non è un’operazione così semplice ma, e un po’ come iniziare a guidare una macchina. All’inizio puoi confonderti tra acceleratore, frizione, freno, cambio, poi prendi confidenza con il mezzo e tutto diventa più semplice. Vale lo stesso per il drone: è naturale, almeno all’inizio, il timore di fare danni o incappare in multe salate, ma con la pratica continua e una buona dose di impegno riuscirai ben presto a realizzare anche tu delle riprese aeree mozzafiato.
Daniele Apolloni
Pilota SAPR