La Cassazione dichiara “guerra” alle suocere e , con una sentenza della Quinta sezione penale, stabilisce che quando la coppia è separata di fatto e la suocera continua con ostinazione a rimanere nell’ormai ex nido coniugale, rischia una condanna per violazione di domicilio. In altre parole, la nuora ha il sacrosanto diritto di estromettere la suocera di casa.
Applicando questo principio la Quinta sezione penale ha convalidato una condanna per violazione di domicilio nei confronti di una suocera , ormai novantenne che, con la scusa di dovere assistere al figlio ricoverato in ospedale, si era piazzata, armi e bagagli, nella casa coniugale ormai abitata dalla sola nuora, , dal momento che il marito -figlio dell’anziana- ancora prima del giudizio del giudice civile, aveva abbandonato il nido coniugale trasferendosi in altra città.
In primo grado la signora era stata addirittura condannata a sei mesi di reclusione in base al reato punito dall’art. 614 c.p.. pena ridotta a quattro mesi dalla Corte d’appello.
Quasi inutile il ricorso della suocera in Cassazione; Palazzo di Giustizia ha ricordato che “nel caso in cui, all’esito di una separazione di fatto, uno dei coniugi abbia abbandonato l’abitazione familiare; trasferendosi a vivere altrove, l’unico titolare del diritto di esclusione dei terzi va individuato nel coniuge rimasto nell’abitazione familiare, con conseguente configurabilità del delitto di violazione di domicilio nei confronti di chi vi si introduce o vi si trattiene contro la volontà espressa o tacita di quest’ultimo ovvero clandestinamente o con l’inganno, ivi compreso il coniuge trasferitosi a vivere altrove”.
Unica consolazione per l’anziana suocera sarà la sospensione condizionale della pena, concessa dalla dalla Corte d’Appello nel prossimo giudizio.